È possibile lavorare senza sfruttamento o competizione? È possibile produrre, guadagnarsi da vivere e praticare la solidarietà? È possibile mangiare senza avvelenarsi? È possibile fare del posto in cui si lavora un luogo di condivisione aperto al quartiere e alla comunità?
A queste e ad altre domande proveranno a rispondere Pierre e Soraya, due dei fondatori de “La Conquete du Pain” (“La Conquista del Pane”), una panetteria biologica, autogestita, anarchica, nata nel 2010 a Montreuil alla periferia di Parigi.
Mentre l’EXPO di Milano promette di “nutrire il mondo” imponendo modelli di produzione e alimentazione che, in realtà, affamano miliardi di persone e devastano il pianeta, c’è chi si rimbocca le maniche per creare qualcosa di radicalmente diverso.
Un esperimento libertario che traccia percorsi alternativi al pensiero unico. Anche a tavola.
«Abbiamo scelto di chiamarci “La conquista del pane”, in riferimento al libro di Peter Kropotkin che teorizza il Comunismo Libertario.
Comunismo perché vogliamo “mettere in comune”, condividere.
Libertario perché rifiutiamo l’ideologia autoritaria e crediamo che l’uguaglianza senza libertà non è niente.
E il pane perché siamo fornai!»