DELINQUENTI

Il dato saliente dei provvedimenti repressivi comminati a diciassette militanti dei centri sociali palermitani Anomalia ed ExKarcere risiede nell’accusa di aver costituito un’associazione a delinquere finalizzata a una serie di reati. In questo modo, la Procura della Repubblica di Palermo ha derubricato al rango di mera “criminalità” fatti e situazioni legati all’impegno politico delle compagne e dei compagni colpiti dalla repressione.
La manovra è abile: partecipare alle lotte sociali costituirebbe di per sé un turbamento dell’ordine pubblico, proprio perché l’ordine difeso dalla magistratura è quello fondato sulle iniquità e le sopraffazioni nelle quali Palermo è immersa fino al collo.
Sbaglia, dunque, chi pensa che l’accusa non abbia un suo valore politico. A essere contestato è proprio il concetto di «associazione», ovvero il fatto stesso di associarsi condividendo idee e pratiche comuni. Si tratta, in definitiva, di una sottile e pericolosissima manovra repressiva che senza evocare esplicitamente i reati di opinione, colpisce comunque al cuore la libertà di associazione, di espressione, di partecipazione, di lotta. Una chiara intimidazione rivolta a tutte le realtà sociali e politiche di questa città che aspirino, in diversa misura, a un cambiamento reale, e in meglio, della società in cui viviamo.
È per tutti questi motivi che alle militanti e ai militanti di Anomalia ed ExKarcere va la nostra piena solidarietà.

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