Finiscono le vacanze ed è tempo per alcuni ragazzini di ritornare al collegio, luogo austero dove i tutori gli infliggono punizioni severe e li privano della libertà e della creatività. Quattro ragazzi, puniti con uno “zero” in condotta, decidono di ribellarsi. Si scatena così una battaglia il giorno della festa del collegio, dove gli adulti hanno la peggio e i ragazzi possono correre per i tetti, finalmente liberi.
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Jean Vigo, regista francese dalla carriera brevissima perché stroncata dalla tubercolosi, è stato tuttavia punto di riferimento per varie generazioni di cineasti: ad esempio, tutta la Nouvelle Vague gli deve tantissimo. L’esordio di Truffaut nei Quattrocento colpi è profondamente debitore a Zero in condotta, nella rappresentazione giocosamente eversiva dell’infanzia che non manca di possedere più di una punta di malinconia. Aperto e concluso da due scene da antologia, è anche allegro e surreale nel suo fanciullesco amore per il cinema e, più in generale, per la libertà, intesa anche come possibilità di sbertucciare il potere, chiunque lo rappresenti. Fu anche per questo che non piacque alle autorità francesi, che lo bollarono come “anti-patriottico” per sdoganarlo soltanto dopo la guerra.
ore 19:00 aperitivo rinforzato
ore 21:00 proiezione